Alcuni tipi di modello sono più adatti all'automazione progettuale di altri. Se si desidera impostare i modelli per l'automazione, è opportuno tenere presente come si integrano nell'assieme e come possono cambiare le parti in seguito all'automazione.
Esempio 1
L'illustrazione mostra un sostegno semplice con l'uso dei piani.

Sono stati creati diversi piani a cui farvi riferimento per schizzi e funzioni (Coincidente, Fino alla superficie, ecc.). Ciò consente di cambiare la dimensione del piano e l'estrusione associata. Se questo piano viene inserito in un assieme, vi si possono accoppiare altri componenti in modo che si spostino in relazione alle parti modificate.
L'uso di un accoppiamento coincidente sulla faccia potrebbe provocare problemi se le parti fossero più complesse.
Esempio 2
Anche questo raccordo utilizza i piani. Se DriveWorksXpress sospende o riattiva la funzione flangia, la faccia della flangia utilizzata nell'accoppiamento scomparirebbe.

I piani esercitano un minimo effetto sulla dimensione del file di parte o di assieme, ma aumentano la stabilità della parte durante la configurazione. La stabilità diventa via via più importante quanto aumenta la complessità della parte. Questo principio si applica agli assi, ma non agli assi temporanei che scompaiono se scompare la geometria.